Venerdì 7 marzo 2025

Artigiani ed esercenti attività commerciali: contribuzione per l'anno 2025

a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
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Con la circolare 20 febbraio 2025, n. 38 l’INPS ha comunicato che per l’anno 2025, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali è pari a € 18.555,00.

Il contributo calcolato sul reddito “minimale” risulta quindi il seguente:

  Artigiani Commercianti
Titolari e coadiuvanti/ coadiutori € 4.460,64 (4.453,20 IVS + 7,44 maternità) € 4.549,70 (4.542,26 IVS e finanziamento indennizzo per cessazione attività commerciale + 7,44 maternità)

 

Le aliquote contributive risultano determinate come segue:

  Scaglione di reddito Artigiani Commercianti
Titolari e coadiuvanti/coadiutori fino a € 55.448,00 24% 24,48%
superiore a € 55.448,00 25% 25,48%

 

Per l’anno 2025 il massimale di reddito annuo entro il quale sono dovuti i contributi IVS è pari a 92.413,00 euro (55.448,00 euro più 36.965,00 euro) per i soggetti iscritti alla Gestione con decorrenza anteriore al 1° gennaio 1996 o che possono fare valere anzianità contributiva a tale data.

Per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, iscritti con decorrenza dal 1° gennaio 1996 o successiva, il massimale annuo è invece pari, per il 2024, a € 120.607,00: tale massimale non è frazionabile in ragione mensile.

 

Per quanto precede, il contributo previdenziale massimo dovuto per l’IVS risulta come segue:

Lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995
  Artigiani Commercianti
Titolari e coadiuvanti/coadiutori € 22.548,77 (€ 55.448*24% + € 36.965*25%) € 22.992,35 (€ 55.448*24,48% + € 36.965*25,48%)

 

Lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, iscritti con decorrenza 1° gennaio 1996 o successiva
  Artigiani Commercianti
Titolari e coadiuvanti/coadiutori € 29.597,27 (€ 55.448 *24% + € 65.159 *25%) € 30.176,18 (€ 55.448 *24,48% + € 65.159 *25,48%)

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    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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