Lunedì 24 febbraio 2025

Aziende agricole: aliquote contributive 2025 per operai a tempo determinato e indeterminato

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Il 2025 si apre con importanti opportunità per le imprese del Mezzogiorno, grazie alla conferma del credito d'imposta ZES (Zona Economica Speciale). La Legge di Bilancio 2025 ha infatti esteso l'agevolazione fiscale, incentivando gli investimenti e lo sviluppo economico in queste aree. 

Un aspetto cruciale per ottenere il tax credit è la certificazione del revisore legale, che attesta l'effettivo sostenimento delle spese ammissibili.

Novità e scadenze per il credito d'imposta ZES 2025

L'Agenzia Entrate, con il provvedimento del 31 gennaio 2025 (Prot. n. 25972), ha approvato i modelli di comunicazione per l'utilizzo del credito d'imposta, in conformità con l'articolo 1, comma 487, della legge 30 dicembre 2024, n. 207. Le imprese interessate potranno inviare la comunicazione dal 31 marzo al 30 maggio 2025, direttamente o tramite un intermediario autorizzato.

Il ruolo del revisore legale nella certificazione delle spese

Un elemento fondamentale per l'accesso al credito d'imposta è la certificazione, rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione abilitata, che attesta l'effettivo sostenimento delle spese ammissibili. Questa certificazione garantisce la trasparenza e la correttezza delle operazioni, prevenendo abusi e irregolarità.

Modello di certificazione e supporto per i Professionisti

Per agevolare i professionisti nella predisposizione della certificazione, AteneoWeb ha pubblicato il modello Crediti d'imposta ZES 2025: certificazione professionista incaricato della revisione legale. Questo strumento fornisce un supporto concreto ai revisori, semplificando la raccolta e la verifica dei dati necessari.


CLICCA QUI per accedere al modello.


Fonte: https://www.inps.it
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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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